Fiori sopra l’inferno –  di Ilaria Tuti

Recesione Fiori sopra l’inferno di Ilaria Tuti

“Mi chiamo Teresa Battaglia e vedo oltre i fiori che crescono sul terreno. Vedo l’inferno che si spalanca sotto i nostri piedi. Vedo ciò che solo una profiler come me sa vedere: l’umanità del mostro a cui do la caccia. E vedo che, questa volta, il mostro, è diverso da tutti gli altri. Perché stavolta, i veri mostri, potrebbero essere gli altri, quelli a cui lui dà la caccia.”


Siamo in Italia, in un piccolo paesino tra le Alpi Giulie e il commissario nonché profiler Teresa Battaglia si trova alle prese con una serie di omicidi.
Apparentemente, non ci sono connessioni tra un assassinio e l’altro, ma col tempo e con l’aiuto del giovane ispettore Marini, Teresa riesce a trovare un unico denominatore. Questa volta il responsabile ha qualcosa di diverso, uccide con attenzione ma tralascia qualcosa: diventa quasi una vittima più che un carnefice.


Durante le indagini emerge un aspetto davvero singolare: il paese di Travenì nasconde qualcosa e l’alone di mistero accompagna il lettore durante tutto il racconto. Gli abitanti non vogliono che si sappia tutto per evitare che il turismo della zona decada e così ci si inizia a proteggere l’un l’altro gettando il commissario Battaglia e la sua squadra nello scompiglio più totale.

D’altro canto esiste anche un aspetto economico alla base: la costruzione di un nuovo polo sciistico comporterebbe la deturpazione di quei paesaggi diafani e unici nel loro genere.
Ma gli scudi che gli abitanti e i loro rappresentanti hanno creato non reggeranno a lungo e se solo una persona comincerà a parlare e a dire la verità sul passato, il castello di carta crollerà.
La narrazione del libro è incalzante e si avverte anche il freddo e la desolazione che caratterizzano spesso questi piccoli paesi arroccati nelle rocce come presepi.


Il personaggio di Teresa Battaglia è davvero forte: una donna dal passato travagliato e che ha creato intorno a sé un’armatura forte che toglie solo quando si rapporta ai bambini, creature per lei sacre e bisognosi di ogni forma di amore, affetto e protezione.
Ha un pugno di ferro e si fa valere molto in una squadra composta da soli uomini, i quali però la rispettano e proteggono ad ogni costo.


La vita non è stata del tutto generosa con lei, anche adesso che con l’avanzare dell’età, un ‘mostro’ si fa spazio nei meandri della sua mente rendendo impossibile ricordare anche le cose più semplici che affida perciò ad un diario. Lei stessa afferma che pur essendoci tragedie nella nostra vita, questa rimane pur sempre straordinaria e meravigliosa così tanto da valerne la pena viverla.


In un clima di tensione, risultano inaspettatamente divertenti i battibecchi con il novellino ispettore Marini, col quale instaura un rapporto di amore e odio comandandolo a bacchetta e lasciando spazio quindi ad una sottile vena di ironia su uno sfondo gelido e a tratti spettrale.


Questo è il primo di quattro libri (per ora ) che vedono come protagonista Teresa Battaglia e i suoi casi; dal racconto è stata tratta una serie TV omonima, mandata in onda sulle reti RAI, e che mi appresterò a vedere per poter fare confronti col testo e finalmente vedere i volti e i luoghi protagonisti di questa storia.


Intanto il libro è super consigliato!!!
Voto: 5/5.

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