I dati di Facebook rubati dagli hacker: ci sono molti politici.

Solo per l’Italia sono stati rubati i dati di 35.677.338 utenze ma sono 108 le nazioni elencate nella raccolta

Nomi, ma anche cellulari degli utenti, ecco i dati rubati dagli hacker da Facebook tra cui anche nomi di spicco , politici italiani.

Pochi giorni fa un ricercatore israeliano ha scoperto l’esistenza di 533 milioni di profili Facebook in vendita in un forum di hacker.

Per ogni profilo sono indicati nome, numero di telefono, email, relazione sentimentale, posizione lavorativa e appartenenza a gruppi Facebook.

Solo per l’Italia sono censite 35.677.338 utenze ma sono 108 le nazioni elencate nella raccolta.

Dall’India a Panama passando per l’Arabia Saudita, ogni paese ha i suoi numeri vicino: 5 milioni di olandesi, 3 milioni di palestinesi, 8.064.916 brasiliani e così via.

Nel cluster italiano ci sono molti politici, la sindaca Virginia Raggi, consulenti finanziari, avvocati, giornalisti e manager dei maggiori gruppi editoriali, dalla Rai e RCS, anche del gruppo Gedi.

Si tratta di 12 GB di dati testuali.

Secondo Alon Gal – il ricercatore che ne ha segnalato su Twitter la compravendita in corso all’inizio del 2020 per metterli insieme.

Sarebbe stata sfruttata una vulnerabilità che consentiva di vedere il numero di telefono collegato a ogni account Facebook, creando poi un database contenente le informazioni di 533 milioni di utenti in tutti i paesi.

Facebook successivamente ha dichiarato alla rivista Motherboard che i dati si riferiscono a una vulnerabilità che la società ha risolto nell’agosto 2019, riferendosi probabilmente a una differente compilation.

Prima di quella data il social aveva incoraggiato gli utenti a fornire il proprio numero telefonico per aumentarne la sicurezza.

E oggi è possibile usare il numero di telefono al posto dell’email per autenticarsi nella piattaforma social.

Il database potrebbe essere il risultato dell’addizione di uno già esistente, che conterebbe 370 milioni di record.

Dati facebook rubati e venduti su boot Telegram:

Ma il fatto più inquietante è che il rapinatore digitale in possesso del database ha creato un bot di Telegram a pagamento per interrogarlo, consentendo a chiunque di trovare i numeri di telefono collegati agli account Facebook.

dati facebook rubati

Secondo Gal al momento del lancio, il bot di Telegram consentiva ai richiedenti di inserire un numero di telefono per ricevere l’ID Facebook dell’utente corrispondente e viceversa.

I risultati iniziali del bot venivano oscurati, ma gli utenti potevano acquistare crediti per rivelare il numero di telefono completo.

Un credito era di 20 dollari, ma i prezzi arrivavano fino a 5.000 dollari per 10.000 crediti.

Facebook ha affermato di aver testato anche il bot stesso rispetto a dati più recenti e che il bot non ha restituito alcun risultato.

Per fortuna il 27 gennaio gli amministratori di Telegram hanno bannato il bot. Motivo per cui l’offerente ha dichiarato nello stesso forum: “ne sto facendo uno privato per gli utenti paganti. Scrivetemi in privato se siete interessati”.

Sia l’indirizzo del bot scoperto da Gal che il link per scaricare il dump  completo (la copia dei dati) da 370 milioni di record non sono più presenti sulla piattaforma dove campeggiano alcuni tra i maggiori databreach degli ultimi anni, da Vodafone a Mashable fino ai dati degli elettori di molti stati americani.

Con un annuncio inquietante, la disponibilità dei 5 più grandi database rubati degli ultimi anni: Combo + AntiPublic.

Anche se il dump dei dati di Facebook e il bot non sono più raggiungibili, è possibile che i dati in esso contenuti siano finiti negli hard disk di delinquenti e malfattori, ma anche di concorrenti sleali, investigatori privati, addetti al recupero crediti, spioni di stato.

E tutto questo ha ovviamente un enorme impatto sulla privacy.

Fate sempre attenzione ai vostri dati, Facebook non è la prima a subire questo tipo di attacco.

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