Manomette l’impianto idrico via software, quando la sicurezza… fa acquaHDblog.it

L’informatizzazione può semplificare la gestione dei servizi pubblici, ma non mancano casi che dimostrano come un sistema troppo connesso, unito a controlli carenti, possa mettere a rischio la sicurezza dei cittadini. Un esempio viene dagli Stati Uniti, per la precisione dalla contea di Ellswort in Kansas: il 22enne Wyatt Travnichek è accusato di aver manomesso il sistema di depurazione delle acque con l’intenzione di danneggiare il Post Rock Rural Water District, e di averlo fatto mediante un accesso non autorizzato al sistema informatico.

Manomettendo illegalmente un sistema pubblico di acqua potabile l’imputato ha messo a rischio la sicurezza e la salute di un’intera comunità, si legge nella nota del Dipartimento di Giustizia. Uno degli aspetti della vicenda che fa riflettere riguarda il fatto che Travnichek non è un raffinato hacker che è riuscito ad insinuarsi nella rete grazie alle sue abilità, ma un ex-dipendente della rete idrica municipale che ha utilizzato un software per l’accesso remoto messogli a disposizione dal suo (ex) datore di lavoro. Il compito di Travnichek riguardava proprio l’attività di monitoraggio dei sistemi idrici da remoto.

Lo strumento per collegarsi alla rete informatica era legittimo, non lo era però usarlo venuto meno il rapporto di impiego: Travnichek ha lavorato presso il Post Rock Rural Water District da gennaio 2018 a gennaio 2019; l’accesso non autorizzato è stato effettuato il 27 marzo 2019. I due capi d’accusa di cui dovrà rispondere sono la manomissione di un sistema idrico pubblico e quello relativo ai danni prodotti ad un sistema informatico durante l’accesso non autorizzato: per il primo reato rischia sino a 20 anni di carcere e una sanzione pecuniaria massima di 250.000$, per il secondo sino a 5 anni di prigione e una sanzione sempre sino a 250.000$.


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