El Salvador diventa il primo paese al mondo a dare corso legale al bitcoin e Messi ha parte dello stipendio in cripto. Il mondo si prepara alla rivoluzione delle cripto ma siamo davvero pronti?
Il “Bitcoin Day” è finalmente giunto per El Salvador: il 7 settembre passerà alla storia del paese centroamericano come il giorno in cui ottiene corso legale a livello locale la criptovaluta più famosa del mondo.
Un momento significativo per il paese e non solo che diventara ufficialmente una cripto-economia ultimando l’acquisto di 400 bitcoin, per un totale di 20,9 milioni di dollari. El Salvador diventa così il primo paese al mondo ad aver ufficialmente dato corso legale al bitcoin.
Un fondo di 150 milioni di dollari finanzia il progetto, che accredita 30 dollari in bitcoin a ogni cittadino che aprirà il wallet nazionale Chivo. Inoltre 200 sportelli atm sono stati dislocati in varie località per favorire il ritiro e le operazioni di exchange, affiancati da 50 filiali abilitate.
Lo stipendio di Messi anche in Cripto:
L’altra notizia arriva direttamente da Parigi invece ed in particolare da Lionel Messi.
Che Lionel Messi sia passato al Paris Saint-Germain lo sanno anche i sassi.
Che lo stipendio del campione sarà in parte corrisposto attraverso criptovalute, però, è meno noto. Sembrerebbe una notizia da «strano ma vero», ma è proprio così: secondo quanto comunicato dal club, Messi incasserà anche un criptostipendio.
Il campione ha infatti firmato un contratto con la squadra parigina di due anni, con l’opzione per un terzo, che gli assicurerà un salario annuo pari a oltre 30 milioni di euro più i bonus. Il Psg ha però precisato ieri che il «pacchetto di benvenuto» di Messi prevede anche una parte di salario pagato con la criptovaluta “$PSG Fan Tokens”. La notizia ha fatto scattare un rally della criptovaluta: il suo valore è più che raddoppiato dalla firma di Messi. Il $PSG token, creato gennaio 2020, era stato pensato per costruire una nuova comunità di tifosi.
Insomma tu fa pensare che il passaggio alle criptovalute è più vicino di quanto si potesse immaginare, ma siamo davvero pronti?
