La paziente silenziosa – di Alex Michaelides

Solo lei conosce la verità…solo lui può farla parlare…

Alicia Berenson sembra avere una vita perfetta: è una pittrice di successo, ha sposato un noto fotografo di moda e abita in uno dei quartieri più esclusivi di Londra.

Poi, una sera, quando suo marito Gabriel torna a casa dal lavoro, Alicia gli spara cinque volte in faccia freddandolo. La donna viene ritrovata accanto al cadavere con i polsi insanguinati e senza più nulla da dire…


Da quel momento, diventa la paziente silenziosa in un ospedale psichiatrico; Alicia si chiude in un mutismo impenetrabile, rifiutandosi di fornire qualsiasi spiegazione.

Ma ad interessarsi a lei è Theo Faber, uno psicologo criminale sicuro di poterla aiutare a svelare il mistero di quella notte. Ma la strada è lunga, in salita e insidiosa: la donna rifiuta di negare la sua colpa o confessarla.


Il suo silenzio incontrollabile trasforma una banale tragedia domestica in un giallo, un enigma sulla bocca di tutti per tanti mesi.

La storia va avanti in un crescendo, più volte ci fa dubitare anche dell’innocenza/colpevolezza della protagonista stessa: a mano a mano riusciamo a conoscere il suo profilo che si delinea tragico, vittima di eventi passati della sua vita, bersaglio facile delle altre pazienti della clinica.

Fino alla fine non si saprà da che parte stare.


Theo tenta più volte di arrivare alla verità, diventando anche investigatore delle vite altrui e della sua…Lui, che è stato uno spirito a lungo tormentato e che capisce di essere diventato psicologo proprio per risolvere i suoi drammi interiori.


E mentre a poco a poco la donna ricomincia a parlare, il disegno che affiora trascina il medico in un gioco subdolo e manipolatorio. Alicia ha un segreto, non è così silenziosa come vuole far apparire, parla anche solo con gli occhi o con frasi ben precise che creano un rebus che solo Theo può risolvere.
La narrazione ha un ritmo incalzante e non riesci a staccarti dalle pagine, probabilmente anche per la brevità dei capitoli che ti spinge a dire ‘ancora un altro’.


È uno di quei thriller psicologici che ti lascia col fiato sospeso, con la soluzione che sembra dietro l’angolo, ma che quando arriva sconvolge tutto ciò che avevi previsto con un colpo di scena davvero esilarante, di quelli che piacciono a me!!!
Resti a bocca aperta con un sorriso sorpreso appena accennato e con gli occhi spalancati che corrono dal libro al vuoto.


Alla fine capisci che l’epilogo è più facile di quel che sembra e rispecchia purtroppo alcune realtà presenti ancora oggi…

Voto: 5/5

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