IBM annuncia Eagle, il computer quantistico da 127 qubit

Un computer in grado di eseguire in 200 secondi dei calcoli che un supercomputer classico esegue in 10mila anni.

Esatto , avete capito bene , questo è quanto ha annunciato IBM parlando di Eagle il computer quantistico da 127 qubit.

Con Eagle si parla di una macchina in grado di superare non solo i computer tradizionali ma anche quelli quantistici visti finora. 

Nel 2019 Google aveva affermato di aver conquistato la «supremazia quantistica» grazie a una macchina da «soli» 54 qubit contestata da Ibm.

L’università della scienza e della tecnica cinese, Ustc, era arrivata a 60 qubit, poi si erano raggiunti i 64 qubit ma ora Ibm vola a ben 127 qubit. 

L’azienda non ha reso pubblico alcun dato relativo alle prestazioni ma afferma che Eagle è il primo processore che non può essere simulato su un supercomputer tradizionale.

Che cos’è un computer quantistico?  

Un computer quantistico sfrutta alcuni dei fenomeni quasi mistici della meccanica quantistica per offrire enormi balzi in avanti nella potenza di elaborazione. Le macchine quantistiche promettono di superare anche i più potenti degli attuali supercomputer.

Tuttavia, non sostituiranno i computer convenzionali. L’utilizzo di una macchina classica sarà ancora la soluzione più semplice ed economica per affrontare la maggior parte dei problemi. Ma i computer quantistici promettono di alimentare progressi entusiasmanti in vari campi, dalla scienza dei materiali alla ricerca farmaceutica. Le aziende li stanno già utilizzando per sviluppare cose come batterie più leggere e potenti per auto elettriche e per aiutare a creare nuovi farmaci.

Il segreto della potenza di un computer quantistico risiede nella sua capacità di generare e manipolare bit quantistici, o qubit.

Cos’è un Qubit?

I computer odierni utilizzano bit: un flusso di impulsi elettrici o ottici che rappresentano 1 o 0. Tutto, dai tuoi tweet e le e-mail alle tue canzoni di iTunes e ai video di YouTube, sono essenzialmente lunghe stringhe di queste cifre binarie.

I computer quantistici, d’altra parte, usano i qubit, che sono tipicamente particelle subatomiche come elettroni o fotoni. La generazione e la gestione dei qubit è una sfida scientifica e ingegneristica. Alcune aziende, come IBMGoogle e Rigetti Computing, utilizzano circuiti superconduttori raffreddati fino a temperature più fredde dello spazio profondo. Altri, come IonQ, intrappolano singoli atomi nei campi elettromagnetici su un chip di silicio in camere ad altissimo vuoto. In entrambi i casi, l’obiettivo è isolare i qubit in uno stato quantistico controllato.

I Qubit hanno alcune proprietà quantistiche bizzarre il che significa che un gruppo connesso di essi può fornire molta più potenza di elaborazione rispetto allo stesso numero di bit binari. Una di queste proprietà è nota come sovrapposizione e un’altra è chiamata entanglement.

Per saperne di più sull’argomento potete approfondire a questo link

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