Finalmente abbiamo capito l’impatto degli attacchi Hacker. Nasce l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale italiana

L’arma del governo italiano per proteggere le nostre reti e infrastrutture da attacchi hacker si chiama Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn).

La sua nascita è prevista in un decreto-legge con 19 articoli, atteso in Consiglio dei ministri.

Si tratta di un organismo pubblico con autonomia regolamentare, amministrativa, patrimoniale e organizzativa. A capo ci sarà un direttore generale nominato dal presidente del Consiglio, che resterà in carica per quattro anni, rinnovabili per altri quattro.

Il premier ha “l’alta direzione e responsabilità generale delle politiche di cybersicurezza, anche per la tutela della sicurezza nazionale” e nomina il direttore generale dell’Acn. Viene anche istituito un Comitato interministeriale per la cybersicurezza e un Nucleo per la cybersecurity presso l’Agenzia e a supporto del premier.

Il governo stringe sull’Agenzia ad hoc per la cybersecurity, oggetto della cabina di regia a Palazzo Chigi alla quale hanno partecipato, oltre al sottosegretario ai Servizi Franco Gabrielli, i ministri Lorenzo Guerini, Stefano Patuanelli, Maria Stella Gelmini, Giancarlo Giorgetti e Roberto Speranza. La proposta dell’Agenzia per la cybersecurity è stata consegnata nelle ore scorse al Copasir. Il Comitato parlamentare per la sicurezza pubblica, a quanto si apprende da fonti parlamentari, avrebbe chiesto informalmente al governo un po’ di tempo per esaminare la proposta. Una volta arrivato il parere del Copasir sarebbe pronto il decreto che istituisce l’agenzia. Il Consiglio dei ministri chiamato a dare il via libera si terrà nei prossimi giorni.

Intanto è in programma alle 8.45 di domani l’audizione al Copasir dell’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Franco Gabrielli. All’esame il decreto che istituirà la nuova Agenzia per la cybersecurity, a breve atteso in Cdm. Il Comitato, chiamato ad esprimere un parere sul testo, potrà chiedere chiarimenti al sottosegretario sul nuovo organo che ridisegna l’architettura della difesa italiana dalla minaccia cyber. Il Paese, per Gabrielli, ha una fragilità “per mancanza dei consapevolezza dei rischi, per un deficit di cultura su questi temi: purtroppo siamo molto in ritardo e dobbiamo camminare a passi molto svelti”.

“Domani approfondiremo nei dettagli il testo” sull’agenzia per la cybersecurity, “pronti a dare il nostro contributo, anche attraverso i 4 seminari che abbiamo organizzato nel mese di giugno e che saranno conclusi direttamente dal segretario nazionale Letta. L’esigenza di una moderna normativa nel campo cyber si pone sia per adempiere agli obblighi europei, sia soprattutto per mettere in sicurezza le infrastrutture connesse con la realizzazione degli investimenti innescati e garantiti dal Recovery Plan. Il fatto che il governo preveda una struttura interamente pubblica in grado di coordinare e realizzare progetti anche in partnership pubblico-privata rappresenta una proposta del Pd che è stata recepita, e costituisce per noi un elemento di valutazione positiva. Per gli altri aspetti rimandiamo ogni ulteriore valutazione all’esame più compiuto del testo”. Lo dichiara Enrico Borghi, deputato del Pd e membro della segreteria Dem, interpellato al telefono. 

Fonte: Ansa

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