Costa Rica attacco hacker, cosa sta succedendo

La Costa Rica ha dichiarato lo stato di Emergenza nazionale a causa di un attacco hacker del gruppo ransomware Conti

“Abbiamo firmato il decreto così che il Paese possa difendersi dall’attacco che stiamo subendo dai criminali informatici”, ha detto Chavez. “È un attacco alle madre patria e abbiamo firmato il decreto per avere un mezzo più adatto a difenderci”.

queste le parole del Presidente Rodrigo Chavez a seguito dei molteplici attacchi hacker subiti dalla Costa Rica.

I primi attacchi risalgono ad aprile e hanno coinvolto il ministero delle Finanze, ma anche il consiglio di amministrazione del servizio elettrico della provincia di Cartago, il ministero della Scienza, dell’Innovazione, della Tecnologia e delle Telecomunicazioni e il ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. Il gruppo Conti ha chiesto 10 milioni di dollari di riscatto, ma il governo non ha pagato.

Dal 18 aprile i servizi fiscali non sono accessibili.

L’attacco ha portato al blocco di molti servizi digitali, ha messo a rischio informazioni personali e ora rappresenta una minaccia anche per tutte le altre agenzie non ancora colpite.

La scelta di Chaves è stata una scelta obbligata: dichiarare lo stato di emergenza per poter agire rapidamente in caso di problemi ulteriori che possano scaturire dalla pubblicazione di 670GB di materiale.

Il gruppo ransomware Conti continua dunque a far parlare di se, anche solo attraverso una delle sue costole. Resta il fatto che l’operazione Ransomware-as-a-Service (RaaS) da parte di Conti desta sempre maggiore preoccupazione nel mondo, soprattutto perché l’operazione sarebbe collegata a un gruppo di criminali di origine russa noto come Wizard Spider.

La situazione è talmente tesa, che il governo degli Stati Uniti avrebbe promesso un premio di 15 milioni di dollari a chiunque sia in grado di fornire informazioni che consentano di identificare e arrestare i leader e gli operatori di Conti.

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