1983 – Recensione

1983 è una serie televisiva polacca di genere ucronico distribuita da Netflix.

Con la prima e unica al momento stagione(8 episodi), nel 2018 questa serie originale è prodotta in Polonia dallo sceneggiatore e produttore Joshua Long.

Come “The Man in The High Castle“, “1983” è ambientato in una storia alternativa.

Anche se il nome dello spettacolo è “1983”(con omaggio al libro 1984 di George Orwell), la serie è in realtà ambientata nel 2003 in un mondo in cui la cortina di ferro è ancora in piedi, la Germania è ancora  sotto il controllo del blocco orientale, la perestrojka non c è mai stata,  e la guerra fredda si trascina.

Il titolo si riferisce a un terribile attacco terroristico avvenuto il 12 marzo 1983, che ha sfregiato il paese e creato effetti a catena globali.

E la trama parte proprio da questi eventi, con una serie di flashback che raccontano come il Partito al comando nella decade in questione 1983-2003 abbia tentato in ogni modo di soffocare qualsiasi ribellione e atto terroristico.

1983: recensione della serie tv Netflix - Cinematographe.it

Ma non tutti i segreti rimangono nascosti, parchè la verità sugli attentati è tanto dubbia quanto sepolta.

Ad indagare su questa cospirazione ci sono 2 personaggi improbabili : l’ispettore Anatol Janów , un anziano ispettore di polizia ormai alcolizzato da quando la sua carriera ha preso una brutta piega, e Kajetan Skowron , uno studente ligio alle regole del partito e anche rappresentante di questo, i cui genitori sono morti negli attentati del 1983.

È chiaro sin dalle prime immagini che il tema di 1983 è quello distopico, e che gli episodi rispecchiamo la lotta tra il bene e il male.

Da un lato l’Ordine: imposto dal Partito, menzognero e poco efficace, responsabile della morte di tanti giovani aspiranti alla verità, dall’altro il dissenso dei ragazzi dell’Armata della Luce, guidata dalla giovane Ofelia.

Tutto il racconto di 1983 è focalizzato dunque sullo studente Kajetan, conteso tra le fazioni in lotta ed in secondo piano la figura del poliziotto , moderno Virgilio di dantesca memoria che dovrà aiutare il giovane e dissuaderlo dalle sue convinzioni politiche.

In conclusione lo show risulta ben fatto e scorrevole,e anche se il continuo uso di flashback può destabilizzare lo spettatore e se la narrazione non sempre risulta armonica o lineare, in generale il confezionamento è convincente.

Visti gli elementi in gioco, le sottotrame e l’aumentare dei personaggi è chiaro che ci sarà una seconda stagione e aspettiamo con ansia di vederla.


Dal nostro inviato in america

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